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Lettera di suor Vittoria del Terz'Ordine di San Francesco di Roma

Questa lettera è un manoscritto reperito casualmente in un archivio. Non ho trovato notizie certe su quando suor Vittoria è vissuta (probabilmente nel secolo XVIII). Il suo nome è legato a un padre Bernardino da Foligno suo confessore.


"Viva Gesù

Lettera unica scritta da suor Vittoria del terz’ordine di San Francesco vissuta e morta a Roma in odore di santità.

Gesù e Maria

Amore, pace e pazienza

 

Mia cara madre voi bramate una mia lettera, io vi mando questa che certo vi sarà felice se la sapete del leggere e capirla

Leggetela con lume celeste, poiché essendo questo carattere di paradiso senza tali lumi non si può intendere. In questa lettera si trova tutto ciò che lo Spirito Santo ha detto per bocca de’ suoi profeti nell'antica legge. In questa figura + si contiene tutto ciò che il Figliuolo di Dio ha insegnato nel suo Vangelo. Questa è la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto cristiano. Chi la conosce e la desidera è un buon principiante; chi l'abbraccia e se la tiene cara è proficiente; chi la stima tanto che se ne reputa perfino indegno è perfetto, poiché ad un'anima buona che ama il suo amor crocifisso, i patimenti sono i suoi tesori, le pene sono le sue delizie. Chi soffre con pace è già un buon cristiano; chi soffre e si rallegra del patire è spirituale; chi soffre e bramo morire sotto il peso del patimenti è perfetto. Chi crede di partire ha ancora pochi lumi; chi pate e se crede ancor lontano è più illuminato; ma colui che il cuore sotto torchio della croce d'amore in tutto abbandonato ed afflitto questo è un santo è perfetto. Chi conosce la croce, l'abbraccia; chi non la conosce, la fugge e la discaccia; ma a colui che l’ama di cuore le sembra sempre troppo lontana benché l'abbia inviscerata nell'anima. Il cuore che ama davvero Gesù Cristo desidera la croce e si rallegra di essere in essa crocifisso; poiché non si può andare a lui che per la spirituale imitazione di lui e con dei veri e reali patimenti, sofferti per suo amore, questa è la filosofia poco intesa, ributtata dai sensi e stimata dal mondo una pazzia.

Piangete amaramente quel giorno in cui nulla avrete sofferto per il vostro amor crocifisso e credete di aver perduto il tempo e di non essere stata degna di un così gran bene qual è il patire.

L'esame della coscienza deve farsi su questo punto da chi serve di cuore Iddio. La sua santa benedizione sta in questa figura †. Tutta la santità è perfezione consiste in questo carattere di amore; e un'oncia di amor della Croce vale più di un millione di libbre d'orazione. Un solo giorno di croce vale più assai di cento anni spesi in tutti gli altri spirituali esercizi. È molto più vantaggioso star confitto anche un solo momento sulla croce d'amore, che gustare in questa vita le dolcezze del paradiso.

Pregate tutte le signore per me che non mi faccia mai godere alcun bene di questa vita; che io viva e muoia ricolma di tutte le tribolazioni con le quali può Iddio affliggere quaggiù le sue povere creature; e che niuna si trovi mai che abbia compassione di me; ma tutte gridino di cuore muoia, muoia questa infame creatura. Nient'altro desidero, mia cara Madre.

Passio Domini nostri Jesu Christi sit semper in cordibus nostris. Amen.

Desidero in somma che Gesù Cristo per i meriti del preziosissimo suo Sangue mi faccia la grazia che io non desideri mai che la sua volontà sia secondo il mio amor proprio, ma bensì ch’io desideri si faccia in tutto e sempre la sua ss. volontà senz’alcuna minima riserva qualunque cosa; quando anche dovessi fino al giorno del Giudizio universale patire sempre grandemente nell'anima e nel corpo. E così sia. sia fatta la volontà di Dio.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato".







Nella fotografia una ceramica a tavoletta votiva rappresentante una suora che prega, conservata presso il Santuario di San Nicola a Tolentino.